La mia West Coast – prima parte

On the road tra Città e Parchi!

Questo è un viaggio, anzi IL viaggio che mi ha fatto innamorare degli States… e della tipologia di viaggio ON THE ROAD! Libertà, avventura, emozione di scoprire ogni giorno nuovi luoghi, passando dalle foreste al deserto ed ai canyons in poche ore. Il mio viaggio (di ben 21 giorni) ha inizio a Los Angeles, la “città degli Angeli”. Purtroppo ho avuto poco tempo per visitare in lungo e in largo la città, avendo dedicato un intera giornata agli Universal Studios (se come me siete amanti dei parchi di divertimento non potete saltarli). Piccolo suggerimento: per evitare di fare lunghe code per le attrazioni, acquistate il biglietto FRONT OF LINE, in poche parole un “saltacoda”: con questo ticket oltre ad avere un accesso prioritario alle giostre e posti riservati agli show, potrete usufruire di una visita esclusiva ai set storici non aperti al pubblico. Qualunque biglietto abbiate intenzione di acquistare, ricordate che tutti prevedono anche un tour (Studio Tour) tra i set cinematografici più famosi: la piazzetta della torre dell’orologio di Ritorno al futuro, la cittadina di Tortuga dei Pirati dei Caraibi, la città distrutta con tanto di aeroplano della Guerra dei Mondi, il quartiere di Wisteria Lane di Desperate Housewives, il leggendario Motel di Psycho, Lo Squalo e molto altro ancora. Lo Studio Tour segue degli orari precisi che trovate sul volantino e dura circa un’oretta (occhio alle code, presentatevi un pò prima dell’inizio per evitare di dover aspettare).

A Los Angeles come non farsi una passeggiata sulla Walk Of Fame? La lunga strada con incastonate le famose stelle con i nomi delle celebrità. Al centro il Chinese Theatre, con il suo ingresso “marchiato” delle impronte di mani e piedi delle stelle dello Star System.

In macchina ho poi attraversato una parte di Rodeo Drive e siamo giunti fino al Pier di Santa Monica (dove tra l’altro finisce la mitica Route 66!).

Consiglio per i golosi: “Mel’S Drive In” una tavola calda in stile Happy Days, favolosa! Per la colazione, invece, fatevi tentare dai piatti dal famosissimo “Griddle Cafè”, una vera istituzione a L.A.! LOS ANGELESE -Mel's Drive InFinalmente ha inizio l’on the road… direzione Las Vegas, “la città del peccato”, con tappa lungo il percorso a Calico Town, città fantasma dei primi cercatori d’oro. Sulla strada lo scenario cambia radicalmente: la vegetazione scompare e a poco a poco si entra nel Deserto Mojave, circondati solo da sabbia e Joshua Tree (una specie di cactus decisamente poco aggraziato!). Il caldo si fa sentire, ma l’emozione di entrare in Nevada e vedere Las Vegas sbucare dal nulla nel deserto non ha eguali! Una cosa c’è da dire su questa città… o si odia o si ama… ecco io me ne sono innamorata perdutamente! E’ unica nel suo genere, piena di vita e frenesia e guidando lungo la sua famosa Strip vi sentirete catapultati dentro ad un film. Le cose da fare qui non mancano di certo, dal visitare i più famosi Casinò ispirati a città o monumenti famosi (il Bellagio, il Paris o il Venetian per citarne alcuni), assistere ad uno spettacolo del Cirque du Soleil, oziare tutto il giorno in piscina sorseggiando un drink o sposarsi (perchè no?!?) in una delle sue famose cappelle.

Mangiare nella “Sin City” non sarà certo un problema, tutti i Casinò offrono un buffet “All you can eat” (consigliatissimo quello del Bellagio e dell’MGM, dove con una spesa che si aggira sui 20/25 dollari si può decidere di mangiare di tutto e di più, dal classico BBQ al Sushi!). Se il tempo lo consente non perdetevi uno spettacolo nella vecchia Vegas, a Fremont Street, dove ogni sera va in onda un vero e proprio show di luci e colori!

Prima di partire assicuratevi di aver alzato il massimale della vostra carta di credito, se come me, avete intenzione di svaligiare il Chelsea Premium Outlet. Come in tutti gli outlet i prezzi sono molto vantaggiosi, ancora di più dopo il 4 luglio (inizio dei saldi estivi) e dopo il Thanksgiving (terzo giovedì di novembre ed inizio dei saldi invernali). Non sottovalutate il caldo, disidratarsi è molto facile: acquistate un frigo di polistirolo (li vendono in qualsiasi Mall o distributore di benzina) da riempire con ghiaccio (tutti i motel/hotel hanno la macchina del ghiaccio a disposizione degli ospiti) per poter avere sempre a portata di mano acqua e bevande fresche.  Altro consiglio: non lasciate cibo o bibite in auto durante la notte, in quanto potrebbero attirare animali selvatici (i procioni sono carini ma un orso che tenta di aprire l’auto un pò meno…). Dal Nevada all’Arizona, di nuovo in auto verso uno delle sette meraviglie del mondo, il Grand Canyon, dove la vista si perde tra migliaia di profonde gole e rocce color ocra, e giù in fondo il Colorado River. Come in ogni parco, consiglio di recarsi prima al Visitor Center per ritirare la cartina (chiedetela in italiano) e poter così avere un idea dei vari punti panoramici. Inoltre se si ha intenzione di visitare più parchi (almeno 4/5) consiglio di fare la National Card Park Pass. Dentro al Grand Canyon è possibile seguire il sentiero a piedi, in macchina o usufruire delle navette gratuite del parco. Non perdetevi il tramonto a YAVAPAI POINT e l’alba al DESERT VIEW.

Si riparte in direzione di Page, piccola cittadina dove si trova uno slot canyon a mio parere sottovalutato, lo splendido Antelope Canyon. Il Lake Powell offre un’esperienza che definirei quasi mistica: immergersi nelle acque di questo lago artificiale ed avere come sfondo vere e proprie “montagne” rosse a contrasto con un cielo azzurro e un’acqua blu notte non ha eguali!

L’Antelope Canyon si trova in territorio Navajo e quindi si paga un ticket che non è incluso nell’Annual Pass dei Parchi. Per effettuare la visita è obbligatoria la prenotazione che va fatta con mesi di anticipo (ed è a numero chiuso); l’orario migliore per visitarlo è intorno a mezzogiorno, quando il sole entra tra le rocce e le infiamma di un colore rosso sangue! Il tour dura circa un paio d’ore (trasferimenti da Page inclusi). La mia giornata finisce con il sole che tramonta a Horseshoe Bend, l’ansa più suggestiva e fotografata del Colorado River… Se come me soffrite di vertigini non sporgetevi troppo a fare le foto, ma dotatevi di un grandangolo!

Dopo una ricca colazione “American Style” a base di bagel, uova e bacon, si parte alla volta della mitica Monument Valley, entrata di diritto tra i miei luoghi del cuore, legata ai film western che guardavo da piccola insieme a mio nonno. Percorrere la strada che dall’Arizona conduce allo Utah leggermente in discesa, dà l’impressione di calarsi all’interno della valle. La Scenic-byway I-163 (non potete non averla vista almeno una volta in qualche film o poster!) che conduce all’ingresso della Monument, è forse la più bella strada che ho percorso negli States. La sensazione di “sacralità” che si avverte passando per queste terre è qualcosa di unico ed il coinvolgimento emotivo è totale. Ci troviamo in territorio Navajo e quindi anche qui l’ingresso è a pagamento e non rientra nell’Annual Pass dei Parchi. All’entrata vi sarà consegnata una mappa del giro che si può tranquillamente fare in autonomia con la propria auto e che dura circa 2/3 ore. In sostanza il tour consiste in 11 view points corrispondenti ad altrettante formazioni rocciose. Passerete all’inizio per i famosissimi Mittens e Merrick Buttes per poi ammirare il John Ford’s Point. Se avete la possibilità non perdetevi il tramonto, quando i colori di rocce, terra e cielo si incendiano e diventando quasi irreali.

Con la spettacolare Monument Valley, concludo la prima parte della mia West Coast On The Road… A presto con il resto del viaggio!

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